BILDERBERG TRA FANTASIE E REALTÀ

16.06.2013 21:57

In questi giorni, dal 6 al 9 giugno, si è svolto a Watford in Gran Bretagna il Bilderberg meeting, suscitando tutta una serie di polemiche fuori luogo. Il complottismo infastidisce; è sordo e ottuso, fuorviante e pericoloso. Genera fantasmi e fanatismi, allontana dalla verità e dalla possibilità di trovarla.

 

Negli ultimi due anni in Italia troppo spesso abbiamo sentito parlare a sproposito del club di Bilderberg, più o meno da quando Mario Monti, accusato di esserne un membro di primissimo piano, è divenuto presidente del consiglio italiano. Dopo oltre mezzo secolo di scarse attenzioni, la morbosità mediatica ha fatto del Club Bilderberg un bersaglio ideale. Fondato nel 1954, anno in cui venne tenuta la loro prima conferenza che si tenne a Oosterbeek, in Olanda, all'hotel Bilderberg, il gruppo è nato con lo scopo di favorire la cooperazione tra Europa e Stati Uniti in campo politico ed economico.

 

E' stupefacente il numero di accuse che da ogni parte vengono mosse verso questa istituzione e verso i partecipanti ai loro congressi annuali. Basta andare su un motore di ricerca qualsiasi, digitare parole chiave come Buildemberg e cospirazione, e si apre un mondo di deliri e di assurdità anche violente. Bilderberg è accusato direttamente o indirettamente di perseguire a fini economici, con ogni mezzo possibile, la realizzazione di un'unica civiltà planetaria che passa attraverso il totale controllo delle popolazioni, la liquidazioni delle nazioni d'Europa, la distruzione delle identità nazionali attraverso l'eliminazione degli stati, il controllo centralizzato dei sistemi educativi, il controllo delle politiche interne e estere, l'imposizione di una lingua unica per tutto il pianeta.

 

Per raggiungere questi obiettivi il club non si sottrarrebbe a nessun tipo di nefandezza e tra le altre coseavrebbe distrutto economicamente la Grecia e si appresterebbe a fare la stessa cosa con l'Italia e la Spagna e con gli altri paesi più deboli della catena. Quale sia il legame tra la distruzione economica di mezza Europa e la realizzazione di un'unica civiltà planetaria non è dato saperlo. Il club sarebbe colpevole di aver organizzato o favorito la strategia della tensione che ha colpito di volta in volta vari paesi del mondo, compresa l'Italia nella triste epoca delle stragi politiche e probabilmente anche di quelle mafiose.

 

Quasi tutti i teorici della cospirazione fanno sistematico riferimento a Daniel Estulin autore del libro “il club Bilderberg” che sta riscuotendo un grande successo ed è tradotto in molte lingue. Ora, con tutto il rispetto per Daniel Estulin, la cui storia personale tra l'altro è poco chiara così come sono poco chiare le cospirazioni denunciate, è abbastanza curioso che si alimenti una montatura di questa portata facendo perno sulle esternazioni e i sospetti, non dimostrati e probabilmente non dimostrabili, di una sola persona. Non si riesce a capire perché quello che scrive Estulin debba essere considerato Vangelo, mentre se Mario Monti, intervistato in televisione, definisce ridicole e pericolose queste teorie del complotto viene tacciato di essere un massone, un cospiratore e un bugiardo.

 

Troppe elementi nelle tesi dei complottisti presentano debolezze macroscopiche e non reggono a considerazioni e analisi razionali a cominciare dalla genericità e dalla fumosità degli obiettivi perseguiti. Fini economici è un'espressione buona per tutte le stagioni ma spiega poco e, soprattutto, perché mai il “potere economico” avrebbe bisogno di un'unica civiltà planetaria? E' anche curioso che un gruppo segreto di cospiratori abbia un sito internet e pubblichi ogni anno il luogo e i nomi dei partecipanti ai congressi. Basta leggerne i nomi per rendersi conto che si tratta di persone di diverse estrazioni nazionali, sociali, politiche e culturali; come si può pensare con simile leggerezza ad accordi segreti, a patti d'acciaio ? In Italia i politici litigano anche per la nomina del segretario di partito, figurarsi organizzare una cospirazione mondiale.

 

Un altro argomento caro ai teorici del complotto e che rafforza le loro convinzioni è l'esclusione dei giornalisti dato che le riunioni si svolgono a porte chiuse. A parte il fatto che i giornalisti stanno fuori anche da un'infinità di incontri e congressi di partiti, partitucoli e movimenti vari, e nessuno si sogna di gridare al complotto, non è più semplice a attendibile prendere per buona la spiegazione data dai portavoce del Bilderberg? I giornalisti non vengono ammessi per lasciare i partecipanti completamente liberi di esprimere le proprie opinioni.

 

E' triste osservare come troppa informazione, a tutti i livelli e per ogni genere di argomento, cerchi a tutti i costi il sensazionale, alzando sempre più l'asticella, cercando nuovi aggettivi perché i superlativi sono tutti finiti da un pezzo. L'uomo non è mai andato sulla Luna, gli alieni si sono impossessati dei corpi umani, l'undici settembre è un attentato voluto e concepito dagli americani stessi e così via, in un delirio infinito che fa di un temporale un uragano, di una settimana di sole l'anticamera di una siccità irreversibile.

 

E' indispensabile recuperare il senso della misura altrimenti finiremo per non poter più credere a nulla e a quel punto saremo pronti per credere a tutto. (GAL)

 

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