LA BCE E' SEMPRE PIU' ACCOMODANTE E LA FINE DEL Q.E. SI ALLONTANA.
La BCE ha cambiato rotta, ormai è chiaro a tutti. Proprio quando le dichiarazioni della FED sulla possibile fine delle operazioni di quantitative easing hanno per qualche giorno gettato i mercati nel panico, causando ribassi diffusi un po' ovunque negli assets di mercato, Mario Draghi è intervenuto con decisione dichiarando che i tassi sono destinati a restare bassi ancora a lungo in area euro. Rispetto ai suoi predecessori il banchiere italiano ha adottato una comunicazione che si sbilancia nel formulare previsioni, atteggiamento sconosciuto prima di lui alla BCE. Secondo Fertlumen non ci sono molti dubbi che la BCE rimarrà fedele a quanto dichiarato e di conseguenza alla sua politica monetaria accomodante. Draghi è sempre più preoccupato della debolezza economica in eurozona e continua a non esserci traccia di inflazione. A questo proposito il rischio non è, al momento, quello di creare troppa inflazione, ma addirittura quello di restare troppo sotto il target di riferimento, ovvero il 2%. Inoltre dopo le dichiarazioni della FED è immediatamente aumentato il rendimento dei titoli di stato, che è l'ultima cosa di cui ha bisogno l'eurozona. Dobbiamo considerare anche che il FMI ha invitato la BCE ad acquisti diretti di asset, cosa che non vedremo di sicuro prima delle elezioni in Germania, ma che potrebbe diventare la chiave della politica monetaria in un prossimo futuro. Malgrado le dichiarazioni contrarie non abbiamo molti motivi per pensare che oltreoceano le cose stiano diversamente. La ripresa c'è ma è sempre molto debole e la soglia del 6,5 % di disoccupazione che farebbe scattare la fine del QE USA non è poi così vicino come potrebbe sembrare. Anche in USA l'inflazione rimane molto debole e vista l'impossibilità di abbassare ulteriormente i tassi di riferimento, non rimane a disposizione di Bernanke altra leva che continuare con le politiche monetarie non convenzionali. Insomma, ad oggi Fertlumen ritiene più probabile un aumento delle misure di QE piuttosto che una loro riduzione. (GAL)
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