GLI INSOSTENIBILI "BUCHI DEL SISTEMA".

24.08.2013 16:57

24.08.2013. Stavolta è stata la Goldman Sachs ad avere un “problema tecnico” che potrebbe costare alla banca d'affari diverse centinaia di milioni di dollari. Quello di mercoledì scorso è stato solo l'ultimo di una serie di incidenti verificatisi con preoccupante frequenza a causa di problemi legati ai sistemi automatici di trading.

 

Viviamo in un mondo virtuale che tracima nella realtà e causa danni enormi.

 

Nella miriade di incidenti piccoli e grandi verificatisi negli ultimi anni meritano di essere ricordati il Flash Crash di Wall Street nel 2010 con l'indice Dow Jones che ebbe un'oscillazione di mille punti in pochi attimi. Mille i miliardi di dollari bruciati, sia pure temporaneamente.

Nel 2012 fu l'ipo di Bats a farne le spese. Il solito errore nel sistema di trading causò un crollo del valore del titolo da 16 dollari a 4 centesimi.

Sempre nel 2012, e sempre in agosto ci fu l'incidente di “Capital Knife” che ha generato un buco da 450 milioni di dollari. Non è esattamente un semplice dettaglio il fatto che nei giorni successivi il valore del titolo del gruppo abbia perduto il 75% del suo valore.

Poche settimane fa è capitato che l'indice Shangai Composite creasse e polverizzasse subito dopo un centinaio di miliardi con un'impennata del 6%.

 

A Goldman Sachs si sono affrettati a tranquillizzare tutti spiegando che l'inconveniente non mette a repentaglio la stabilità della banca. Non avevamo dubbi in proposito. Abbiamo imparato che quando i danni diventano irreparabili, quasi sempre a farne le spese è la comunità. E cosa sono mai poche centinaia di milioni di dollari di perdita ? E in quanto alla reputazione, anche qui Goldman ha ben poco da temere. A parte il fatto che di reputazione da difendere ne era rimasta già pochissima, la verità è che ci siamo largamente assuefatti a questo tipo di situazione. Non ci sorprendiamo più e scorriamo veloci la notizia tra un gol di Balotelli e l'ultimo processo al cavaliere.

 

Il fatto è che la finanza mondiale è sempre più nelle mani di sistemi computerizzati di trading automatico; sistemi sempre più potenti, che nessuno conosce veramente fino in fondo, neppure gli stessi creatori. Per quanto possano essere “quasi” perfetti, il margine di errore non può, per definizione, sparire completamente. Poichè la quantità di transazioni che vengono gestite in automatico sono sempre più numerose e importanti, ogni piccolo incidente rischia di trasformarsi in una mezza catastrofe. E probabilmente a questo non c'è rimedio.

 

Nel frattempo, dopo Goldman, la Sec ha aperto una nuova tavola rotonda, l'ennesima. Non ha mai chiarito del tutto come si siano concluse le altre, l'impressione è che ogni volta si punti a lasciar passare abbastanza tempo da far cadere tutto nel dimenticatoio. L'unica cosa che ci rimane da fare, quando qualcosa non va per il verso giusto, è sperare di non essere tra gli sventurati che hanno puntato sul numero sbagliato della roulette. (GAL)